“La discromatopsia (o daltonismo) è un difetto alla vista di alcuni colori, ovvero un’inabilità a percepire i colori, del tutto o in parte. È un difetto del cromosoma X, quindi di natura prevalentemente genetica. Tuttavia può insorgere anche in seguito a danni agli occhi, ai nervi o al cervello e persino in seguito all’esposizione ad alcuni composti chimici.”

Un discromatopsico[1], ossia un individuo affetto da discromatopsia, non riesce a distinguere luci di diversa lunghezza d’onda. Se ad esempio gli si mostra un disegno con un triangolo rosso su uno sfondo verde, il soggetto può non distinguere la figura.
Benché venga generalmente considerata una disabilità, in alcune situazioni la discromatopsia può rivelarsi vantaggiosa; per esempio un cacciatore affetto può riuscire a distinguere meglio una preda mimetizzata su uno sfondo caotico.
Tipi di discromatopsia


Si parla di dicromatismo[2] quando è completamente assente la funzione di una sola delle tre varietà di coni.[3][4] Si distinguono quindi:
- protanopia, cecità per il primo colore fondamentale, ossia il rosso;
- deuteranopia, cecità per il secondo colore fondamentale, ossia il verde;
- tritanopia, cecità per il terzo colore fondamentale, ossia il blu-giallo.
Quando la cecità al colore è totale per mancanza di tutti e tre i coni si parla di acromatopsia.
Sono detti tricromati anomali quegli individui che sono sensibili a tutti e tre i colori fondamentali (tricromatismo), ma sono deficitari, in misura variabile, dei recettori di uno dei tre colori fondamentali. Si parla perciò di:
- protanomalia, qualora sia deficitaria la sensibilità per il rosso;
- deuteranomalia, qualora sia deficitaria la sensibilità per il verde;
- tritanomalia, qualora sia deficitaria la sensibilità per il blu-giallo.
Cure
Non sono ancora note cure per tutte le forme di discromatopsia, ma è stato elaborato un software apposito dedicato a coloro che soffrono di discromatopsia. Alcuni tipi sono suscettibili di miglioramento mediante operazioni chirurgiche. Sono inoltre state sviluppate anche delle applicazioni per smartphone che permettono di simulare e di correggere la visione discromatica. Questi strumenti non sono comunque risolutivi del problema. Dal punto di vista ottico sono disponibili dei filtri colorati in forma di lenti oftalmiche[7] o lenti a contatto sviluppate per chi soffre di discromatopsia che permettono di migliorare il contrasto cromatico e poter distinguere le diverse tonalità di colore che questi non riescono a distinguere. Con l’uso dei filtri cromatici i miglioramenti sono percepibili soggettivamente, per qualità e quantità, con il test di Ishihara.
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